LE ICONE I MITI E NOI
Interpretazioni fotografiche
A cura di Monica Mazzolini
Una mostra in cui i tre fotografi proposti hanno interpretato e rivisitato, attraverso una ricerca estetica, cromatica e tecnica, sia volti iconici che di persone familiari così come elementi della vita quotidiana. Attraverso una rivisitazione in chiave Pop le fotografie in mostra parlano di miti, simboli e quotidianità per mezzo di precise scelte autoriali. In questo modo un già di per sé noto volto della fotografia, Lanfranco Colombo, grazie al sapiente obiettivo di Giuliana Traverso, si trasforma e si confronta ironicamente con Andy Warhol. Sempre lei, importante Maestra di fotografia, negli anni ‘80 conducendoci attraverso un percorso rovesciato, fa scendere il mito dal piedistallo sul quale la stessa società lo ha collocato.
Pop Art che diventa spunto per la lettura del progetto (2019) di Alessandro Fruzzetti in cui la figura materna viene rappresentata in serie, alla stregua della famosa Marilyn Monroe. Portfolio che mediante l’utilizzo di dittici racconta una storia attraverso l’album di famiglia.
Altro metodo è quello di Massimiliano Muner il quale rivisita ed interpreta, attraverso manipolazioni caratterizzate da collage di Polaroid e cambi cromatici, le farfalle che assumono un significato metaforico. Un progetto inedito realizzato nel 2020 ed esposto con questa mostra per la prima volta. Tre fotografi molto differenti tra loro, tre differenti approcci ed altrettante interpretazioni per una mostra ricca di spunti.
GIULIANA TRAVERSO
Il ritratto è al centro dei due progetti realizzati da Giuliana Traverso negli anni 1980/90: “Il Diametro del Mito” e “Ritratti Pop”. Sguardo fotografico che si concentra e riflette sugli stereotipi che emergono dall’osservazione della società moderna nella quale predominano consumismo e apparenza. Una civiltà dell’immagine che, generando figure-guida nelle quali identificarsi, cambia le valutazioni, proponendo nuovi sogni per la realizzazione personale e collettiva. (Orietta Bay)
Giuliana Traverso (Genova, 1930-2021). Autore storico è stata una tra le figure importanti della fotografia italiana e internazionale a partire dagli anni ‘60. Il suo è un duplice percorso di successo sia fotografico che didattico. Dal punto di vista autoriale l’ecclettismo come scelta le ha permesso di cimentarsi in tutti i temi della fotografia moderna attraverso uno sguardo sempre in evoluzione, passando dal concettuale al creativo artistico. Ha esposto lavori personali e collettivi in spazi prestigiosi in Italia e all’estero. Nel 2007 ha partecipato alla 52ª WBiennale d’Arte di Venezia. Ha ricevuto premi e riconoscimenti, pubblicato 30 libri fotografici e una autobiografia.
E’ riconosciuta “Maestra” sia nel mondo amatoriale che professionale. Una vita intensa con al centro la Fotografia fino all’ultimo giorno di vita. Nel 2022 è uscito un docu-film.
MASSMILIANO MUNER
Sisters è un progetto nato in una fase delicata della vita di tutti, è stato il primo momento verso una condizione normale, dopo un periodo grigio che ha sfidato certezze e abitudini. Nella serie Sisters ho ricomposto i soggetti creando un duplice effetto grafico e di movimento. Sono delle farfalle, leggere, forti, sono due sorelle che si aiutano e si supportano creando una energia nuova capace di liberare, e di liberarsi.
Massimiliano Muner (Trieste, 1984). Importante data per il suo percorso fotografico è il 2011 quando viene premiato per la particolare tecnica creativa del taglio delle immagini Polaroid.
Nello stesso anno vince a Milano il primo Festival della Fotografia Istantanea ISO600. E’ fondatore dell’Associazione Fotografica Officina Istantanea (2012) per promuovere la fotografia analogica e istantanea.
È ideatore e coordinatore di Fotografia Zeropixel (2014) festival creato per preservare le tecniche fotografiche antiche. Fonda a Trieste il centro di ricerca per la fotografia e le arti visive Silver Age (2016)
Ha collaborato con Maurizio Galimberti. Le sue Polaroid sono parte di importati collezioni italiane e straniere (WestLicht, Vienna e Fratelli Alinari, Firenze). Suoi lavori sono stati esposti in molte mostre in Italia e all’estero.
ALESSANDRO FRUZZETTI
La Nila. La mia mamma. La mia bella mamma raccontata con una doppia narrazione: la gioventù, con le sue foto d’epoca rivisitate in stile pop art, la corrente artistica di quegli anni a lei tanto cara, e la vecchiaia di oggi, rappresentata attraverso le tenere bizzarrie che la demenza senile le suggerisce.
Alessandro Fruzzetti (Pisa, 1971). Da sempre appassionato di arti visive. Nel 2012 si è avvicinato al mondo della fotografia iscrivendosi al Fotoclub Collesalvetti BFI. Attento alla composizione delle immagini che spesso hanno un’impronta geometrica, realizza i suoi progetti con qualsiasi mezzo a disposizione: reflex, compatte, scanner o smartphone, purché congeniali all’idea centrale da realizzare.
Si interessa principalmente di racconti per immagini. Ha ottenuto riconoscimenti e premi fra i quali è stato vincitore o finalista di molte tappe di Portfolio Italia della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). In particolare “La Nila” ottiene il primo premio alla tappa di Portfolio Italia 2019.
E’ stato nominato “Autore dell’anno FIAF Toscana 2019” e gli è stata attribuita l’onorificenza AFI (Artista della Fotografia Italiana). Molte le mostre personali e collettive.
Villa Prinz, Salita di Gretta 38
La Pop Art: un incontro tra arte e società di Monica Mazzolini
mercoledì 29 ore 18.30
Talvolta capita, se lo sguardo è superficiale, di trovarsi d’innanzi ad opere d’arte che sembrano banali ma verso le quali, comprendendo il periodo storico-sociale ed artistico ad esse coevo ed analizzando il pensiero sotteso, ci si deve ricredere. Questo è il meccanismo che accade osservando con attenzione la Pop Art. Attratti dal colore e dalla semplicità dei soggetti si è portati ad associarla ad una corrente artistica dal carattere frivolo. Niente di più sbagliato. Attraverso l’incontro proposto ne verrà analizzato il significato ed il contesto nel quale si è sviluppata a partire dalla fine degli anni ‘50. Parleremo di linguaggio di massa, del significato dei termini icona e mito, di consumismo e di Andy Warhol.
Visita guidata alla mostra “Le icone, i miti e noi. Interpretazioni fotografiche”. Mercoledì 6 luglio alle ore 18:00 presso villa Prinz con Monica Mazzolini
BE@T GENERATION
UNA MOSTRA CHE SCEGLIE LA STRADA